Progetto Camerun 2011
Come già saprete, sabato primo ottobre 2011 sono partiti per uno stage di un mese a Marza, in Camerun, 6 allievi del quarto anno OSA e 2 allievi di quarta MS; gli allievi sono accompagnati dalle docenti Katia Papa, per le prime due settimane e Antonella Trabattoni Pianezzi, per le due settimane rimanenti.
Già in passato alcune classi OSA e MS avevano avuto delle esperienze positive di stage all’estero (Progetto Tibet 2008-2010 e Progetto Camerun 2009) e per questo si era infatti proposto alla direzione della SSPSS ed alla Divisione per la formazione Professionale di istituzionalizzare l’offerta di stage in un paese del Sud agli allievi delle classi 4MS e 4OSA (6-8 allievi).
Gli otto allievi, tuttora impegnati a Marza, in Camerun, ci hanno fatto pervenire attraverso una delle docenti responsabili del progetto, la collega Katia Papa, alcune testimonianze e riflessioni sulla loro esperienza, esperienza che permette loro innanzitutto di ampliare il bagaglio di conoscenze professionali e umane, e inoltre di aprire nuovi orizzonti anche dal punto di vista della futura scelta professionale.
Di seguito vengono proposte le testimonianze degli otto allievi coinvolti nel progetto, che ringraziamo per avercele messe gentilmente a disposizione!
Con l'Africa nel cuore - Rivista di Lugano - pag. 1
Con l'Africa nel cuore - Rivista di Lugano - pag. 2
GIANNA
Marza, un piccolo villaggio nel nord del Camerun. Una scuola, gremita di bambini vivaci e sorridenti. Una casa, accogliente e modesta che ospita volontari e viandanti.
E noi estasiati e meravigliati da questa nuova e stupefacente realtà. Al centro Mgr. Yves Plumey, una mia compagna e io lavoriamo con i bambini disabili, proponendo attività ludiche e ricreative. Ora cominciamo a instaurare con loro un rapporto sempre più stretto e di fiducia.
Il pomeriggio invece, stiamo con i bambini dell’orfanotrofio. Li aiutiamo con i compiti e lo studio, in seguito giochiamo tutti insieme.
Quest’esperienza mi mette costantemente a confronto con me stessa. Ho l’opportunità di valorizzare le mie risorse personali e di conoscere e approfondire i miei limiti. Vivo ogni giorno, sorprendendomi di ogni attimo.
CECILIA
Vivendo quest’esperienza, sto provando varie emozioni che mi toccano profondamente. Sono felice di aver finalmente scoperto con i miei occhi la “famosa” terra africana. Quando siamo arrivati qui al centro, siamo stati accolti con tantissima gioia e amore da tutti.
Il mio compito del mattino è quello di seguire le attività della scuola dell’infanzia. Già all’asilo viene proposto un insegnamento scolastico: i bambini stanno la maggior parte del tempo seduti ai tavoli e imparano a contare, recitare l’alfabeto, scrivere i numeri e apprendono le basi dell’inglese.
Nel pomeriggio mi occupo di gestire le attività scolastiche di tre bambini. In un primo momento li aiuto a fare i compiti e ripassiamo le materie trattate a scuola proponendo degli esercizi differenti. Dopodiché giochiamo, facciamo dei disegni, cantiamo…
Devo dire che tutti i giorni provo delle sensazioni che non scorderò mai.
LAURIANNE
Io aiuto il direttore delle elementari con la sua classe, una quarta. Passo spesso tra i banchi a controllare che copino giusto dalla lavagna e ogni tanto propongo ulteriori informazioni sulle consegne del docente. Il pomeriggio aiuto alcuni bambini del centro con lo studio, dopo segue un momento in cui giochiamo tutti insieme. Questo è in sintesi ciò che faccio qui.
Per quanto riguarda cosa provo e come vivo ogni giorno, credo che l’aggettivo che descrive meglio quest’esperienza sia “magica”! Mi sento quasi poco utile perché a primo impatto con l’Africa posso dire che l’unica cosa che si può portare in questo paese sono le tecniche e alcuni suggerimenti per migliorare alcuni servizi tipo scuola, centro di riabilitazione, e, ovviamente, materiale didattico e medicinali. Perché per quanto riguarda il lato umano, siamo noi occidentali che dobbiamo imparare! E’ infatti impressionante la loro semplicità, disponibilità e sincerità di cuore.
VALENTINE
Più passano i giorni e più mi rendo conto quanta felicità, gioia e amore vengono riversate nelle cose semplici della vita. Mi hanno toccato la cordialità e l’affettuosità con cui ci hanno accolto e ospitato al nostro arrivo e durante il nostro soggiorno.
Mi ha colpito molto la devozione e il rispetto per i sacrifici e il sudore di tanti lavoratori e lavoratrici. In un seme c’è il sudore di tante persone. Insieme ad una mia compagna, mi occupo di aiutare la maestra della scuola dell’infanzia e organizzare delle piccole attività come la lettura di un libro, un gioco, … durante la mattina.
Il pomeriggio aiuto a fare i compiti e propongo attività ludiche e creative a due bambine del centro. Facciamo tante attività e ogni giorno è speciale perché è pieno di emozioni e giochi divertenti.
LISA
Caro diario,
Oggi è stata una giornata particolarmente speciale. La mattina, dopo colazione, siamo andati a messa con tutti i bambini. È stato molto emozionante assistere ai canti religiosi dei bambini, accompagnati da tamburi e battito di mani. Abbiamo imparato una canzone intitolata “We must be unity” che mi ha fatto sentire accolta e felice di essere qui. Mi sono anche sentita utile e appagata, perché ho potuto percepire la gioia dei bambini nell’averci qui.
Dopo la messa, ci siamo recati alla residenza dei bambini e abbiamo pranzato con ciò che loro stessi avevano cucinato: polenta, patate dolci, pollo alla griglia con una salsa fatta di arachidi, cipolle, zenzero, sedano e pomodoro.
È stato molto bello constatare la gioia e l’orgoglio dei bambini nell’offrirci qualcosa fatto da loro; erano anche felici nel condividere con noi questo momento, perché solitamente non mangiamo insieme.
Dopo pranzo abbiamo trascorso il pomeriggio giocando e cantando con i bambini, con i quali stiamo instaurando un bellissimo rapporto.
DÉSIRÉE
Ogni giorno qua è speciale, è un posto magico, dove vivono persone incredibili, hanno una filosofia di vita molto diversa dalla nostra, vivono sempre con il sorriso sulle labbra, hanno rispetto di tutto e di tutti, ciò che da noi spesso manca. Ogni giorno che passa, mi accorgo sempre di più che noi non siamo venuti per insegnare ma per imparare da loro quel che riguarda il lato umano.
Durante la settimana, le giornate si svolgono in questo modo: alla mattina alle 8:00 cominciano le lezioni. Io sono nella classe della scuola dell’infanzia con Valentine. La lezione è molto frontale ma cerchiamo di aiutare il più possibile passando tra i banchi ad aiutare i bambini, i quali a questa età imparano già l’alfabeto e i numeri.
Dopo pranzo invece ci occupiamo dei bambini del centro. Per un’oretta gli aiutiamo a fare i compiti o proponiamo noi degli esercizi, poi c’è un momento di gioco, dove giochiamo, cantiamo e ci divertiamo molto.
STEPHANIE
L’esperienza procede ogni giorno sempre meglio. Al centro di Marza mi occupo di svolgere delle attività con alcuni bambini con handicap, mentre nel pomeriggio tutto il nostro gruppo aiuta i bambini del centro nello studio, e, in seguito, svolgiamo dei giochi di gruppo.
La maggior parte di questi bambini sono orfani e hanno alle spalle un passato molto difficile, ma uniti e con la forza, piano piano, vanno avanti aiutandosi l’uno con l’altro. È incredibile vedere i progressi che questa grande famiglia ha fatto e con tanta solidarietà sono arrivati a grandi risultati.
Ogni giorno che passa vivo tante emozioni forti che momentaneamente devo ancora elaborare. Ora penso solo a vivermele appieno e a trarre il più possibile da questa magnifica esperienza di cui ho la fortuna di vivere.
Non è facile definire tali sentimenti a parole in quanto sono veramente densi.
CHANDEE
Sono passate quasi due settimane dall’inizio di questa avventura camerunese. Sono trascorse molto velocemente, c’erano tante cose da scoprire, forti emozioni da assimilare, un altro stile di vita da imparare…
Ogni giorno che passa cresce il mio fascino verso queste persone che vivono nella semplicità più assoluta, dove il mondo occidentale non è ancora riuscito ad invadere questi piccoli villaggi rurali.
Una cosa molto sorprendente è la voglia di vivere di questi bimbi, nonostante il loro vissuto molto difficile. Il loro sorriso mi scalda il cuore ogni giorno facendo emergere nella mia testa molte emozioni e riflessioni.
Sono partito dalla Svizzera con l’aspettativa di insegnare loro le nostre abitudini di vita, moderne e occidentali, ma mi sono reso conto che quelli che devono imparare siamo noi.
Ringrazio da subito suor Nicole che non ci ha fatto mancare nulla, e specialmente per le sue lezioni di vita, che mi resteranno impresse per sempre.